Dal Giappone alla Boemia e forse ritorno



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Ha visto cose che noi umani... l'androide Roy Batty, e la sua è una di quelle frasi che ti si imprimono nella mente, che ricordi dopo anni e centinaia di altri film, anche se non è il suo racconto a lasciare attoniti, non i ricordi narrati da chi non può averne, ma lui, il replicante, che narrando si ferma al limite dell'artificio e tiene con lui chi lo ascolta fino a  mostrare della sua vita fabbricata, lo sguardo più umano di sempre.
Lui, che ha visto e vede quello che per l'uomo è scontato.

Marionette, burattini, pupazzi, sono ancora un passo indietro, non hanno il tempo, né il movimento e con la mano che li conduce, vivono di evocazioni e  rapidi frammenti.
Se si ha la fortuna di incrociare uno di quegli istanti, tutta l'arte della costruzione e del gesto che li ha animati si manifesta con il loro attimo di vita, perfetto e vero.









Ho ammirato le maschere Omote e scoperto il bunraku, ma questi meccanismi antenati dei robot non li conoscevo.
Hideiki Higashino è un artigiano che tiene viva l'arte appresa dal padre di costruire i Karakuri, automati, pupazzi, piccoli oggetti animati da leve e carrucole.  Matthew Allard ne ha fatto un breve e sorprendente video che riesce ritrarli in quattro minuti, con tutto l'incanto dei gesti che li hanno pazientemente ideati e modellati.


L'arte sa creare l'illusione totale, scrive Rilkepiù vera della realtà e poco importa se un solo uomo ne resti rapito e non altri mille.
Di queste immagini, ogni gesto ha risvegliato i miei ricordi artigiani, il legno abbozzato, la limatura del metallo, l'ultimo tocco di carta vetrata, e che dal Giappone a riportarmi a casa sia un giovane poeta che sembra aver scritto pensando a quello che io adesso guardo, sembra quasi uno scherzo, un'uscita di labirinto dove luoghi e secoli si incontrano, tra sguardi di inchiostro, e ancora, su quel confine.





Karakuri from Matthew Allard on Vimeo.

Qui il reportage di Matthew Allard sul video per Aljazeera’s Frames .

3 commenti:

  1. Sembra di vivere in film di Miyazaki...che atmosfera sognante !!!

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  2. Eh si, e credo che avere quell'espressione quando si lavora sia l'unica "carriera" che si possa desiderare.

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  3. SI senza alcun dubbio, spero un giorno di trovare questa pace :)

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